Autunno: è tempo di allergie e di asma

Settembre. Le allergie primaverili iniziano ad essere solo un lontano ricordo, se non fosse che anche l’autunno nasconde dei rischi non indifferenti.

Chi soffre di allergia o asma, sul finire dell’estate, tra settembre e ottobre, spesso riferisce un peggioramento dei sintomi con ostruzione nasale, starnuti, naso che cola (rinite allergica), tosse, occhi che bruciano e lacrimano, bruciore o pizzicore alla gola, respiro sibilante e respirazione difficoltosa.

Parliamo, ovviamente, delle allergie autunnali, meno intense e meno diffuse di quelle primaverili, ma pur sempre da tenere in considerazione.

Le allergie più comuni in questo periodo sono quelle a pollini, muffe e acari della polvere.

In primo luogo, va sottolineato che nei mesi successivi all’estate, e talvolta fino alle porte di novembre, i pollini estivi sono ancora nell’aria. Tra tutti i pollini di questo periodo, i più pericolosi sono generalmente quelli della parietaria e dell’ambrosia. Quest’ultima, nello specifico, inizia la sua impollinazione ad agosto, dando il via ad un processo che può talvolta durare anche fino alle alle prime settimane dell’autunno, prolungando di fatto il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni.

Anche le muffe (Alternaria, Cladosporium, Aspergillus) possono causare reazioni allergiche, sia all’aperto e sia al chiuso, in ambienti particolarmente umidi. Le muffe possono essere responsabili di reazioni allergiche particolarmente severe: non solo oculorinite ma, in alcuni casi e nelle persone predisposte, anche violenti crisi asmatiche.

Gli acari possono essere la causa di reazioni di tipo respiratorio, come rinite, rinocongiuntivite e asma, ma anche cutanee. Gli acari della polvere sono gli allergeni più frequenti nelle nostre case: sono minuscoli animali, della stessa famiglia dei ragni, non visibili a occhio nudo, che si riproducono nella polvere e si cibano del nostro epitelio di sfaldamento cutaneo. Si annidano soprattutto nei materassi, nei cuscini, nei tappeti, nelle librerie e laddove è più difficile combattere la polvere.

Le allergie autunnali si manifestano nello stesso modo delle patologie primaverili.

Abbiamo dunque a che fare con una conclamata rinite allergica, la quale come è noto comporta starnuti, naso gocciolante, lacrimazione, prurito agli occhi e tosse. In alcuni individui a questi sintomi diffusi si somma anche l’asma: la respirazione, a causa di una contrazione delle vie aeree, si fa quindi più difficoltosa.

Se i sintomi si manifestano per la prima volta e lasciano sospettare un’allergia è bene consultare uno specialista allergologo.

Una corretta diagnosi è fondamentale per identificare la vera causa dell’allergia e studiare un trattamento mirato. La terapia è personalizzata e dipende dal quadro del paziente. In generale, per la rinite la terapia gold standard è rappresentata da farmaci steroidi topici come gli spray nasali. In alcuni casi si può usare una terapia topica combinata steroidea e antistaminica. Per diminuire la sintomatologia correlata alla rinite (prurito del cavo orale, starnutazioni, prurito al naso) possono essere utili farmaci antistaminici. Per l’asma sono invece disponibili farmaci specifici: nella maggior parte dei casi il controllo della malattia si ottiene con farmaci corticosteroidei per via inalatoria che possono essere associati anche a farmaci broncodilatatori.

Dott. Francesco Papia

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