Quando fare le prove allergiche
Informazioni poco veritiere e convinzioni senza fondamento, ma purtroppo molto diffuse e difficili da eliminare, possono essere la causa di ritardi nella diagnosi delle allergie e quindi di una terapia corretta ed efficace. La primavera è comunemente ritenuta la stagione dei pollini e di conseguenza, secondo le più comuni convinzioni, la stagione meno indicata per sottoporsi ai test allergologici. Così un paziente che nel periodo di benessere ha dimenticato i propri disturbi e tralasciato di sottoporsi ad una visita allergologica, si ritrova, all’inizio della bella stagione, in compagnia di starnuti, naso che cola, occhi rossi, respiro sibilante.
Consultando i calendari pollinici ci si può rendere conto che esistono pollini caratteristici della stagione invernale: cipresso nocciolo ed ontano, ad esempio. Anche l’estate ha i suoi pollini, quelli delle compositae (come ambrosia e artemisia). Non esiste la stagione dei pollini, ma ogni stagione ha i suoi pollini. Esistono, inoltre, gli allergeni perenni, come gli acari della polvere, le muffe, gli epiteli di animali. Quindi non esiste una stagione migliore di un’altra per sottoporsi ai test.
I test allergologici possono essere effettuati in qualunque periodo dell’anno, non esistono mesi o stagioni più indicati di altri. In alcuni casi è consigliabile evitare di sottoporsi ai test nel pieno della crisi allergica, ma è sempre meglio chiedere allo specialista se è il caso di rimandarne l’esecuzione. Per quanto riguarda le eventuali terapie in atto, è sufficiente sospendere l’assunzione di antistaminici almeno 5 giorni prima del test, mentre i cortisonici assunti per via sistemica (compresse o fiale) devono essere sospesi 7 giorni prima.
Quando si sospetta una malattia allergica è importante rivolgersi tempestivamente all’allergologo.
Sarà lo specialista a valutare se è necessario sottoporsi a test allergici specifici per accertare o escludere la presenza di un’allergia. Una volta trovata la causa che scatena le reazioni allergiche è possibile arrivare a una diagnosi completa e quindi all’impostazione di una terapia.
I test allergici si possono dividere in due ampi gruppi: i test cutanei (prick test e patch test) e i test ematici (RAST test).
Nel primo caso si testano i possibili allergeni sulla pelle del paziente, fino a trovare quello che scatena l’allergia. Nei secondi, invece, si va a verificare la presenza nel sangue delle immunoglobuline IgE specifiche, che sono le responsabili della reazione allergica. A queste due tipologie, si aggiungono poi alcuni test particolari per le allergie alimentari (prick by prick) e farmacologiche (detti di tolleranza o di scatenamento).
Nei test allergologici cutanei, la pelle del paziente viene fatta entrare in contatto con il presunto allergene, in modo da poter osservare l’eventuale verificarsi della reazione allergica.
Il Prick Test consiste nell’applicare delle gocce di estratto allergenico sulla cute dell’avambraccio, facendole penetrare negli strati superficiali della pelle tramite la punta di una minuscola lancetta sterile. Le reazioni si manifestano entro 15-20 minuti dall’esecuzione del test e sono caratterizzate dalla comparsa di un’area di eritema con un ponfo cutaneo. È molto utilizzato per diagnosticare le allergie respiratorie, alimentari, al veleno di imenotteri.
Il Patch test consiste nell’apporre sulla schiena del paziente dei piccoli cerotti impregnati con differenti apteni che deve essere applicati per 48/72 ore. È ampiamente utilizzato per la diagnosi di dermatiti allergiche da contatto.
Di tenore completamente diverso sono i test allergologici ematici, che si effettuano prelevando un campione di sangue. Si tratta di vere e proprie analisi del sangue il cui obiettivo non è innescare una lieve reazione allergica, ma identificare direttamente nel sangue gli anticorpi (immunoglobuline IgE) sensibili ai vari allergeni. Si tratta, infatti, di anticorpi che si attivano quando il sistema immunitario non appena entrano in contatto con l’allergene che considera “nemico”. Ad ogni sostanza allergica, quindi, corrispondono specifiche IgE. Per identificarle, si utilizza il RAST test , e per tale esami del sangue non è necessario sospendere cortisonici e/o antistaminici.
Dott. Francesco Papia
Se anche tu sospetti una malattia allergica prenota una visita allergologica con il dottor Francesco Papia, specialista in Allergologia e Immunologia a Palermo, che valuterà se effettuare test allergici per accertare o escludere la presenza di un’allergia. Prenota una visita specialistica chiamando il numero: 333 989 2965.