Allergie crociate: cosa sono e come evitarle
Chi soffre di allergia ai pollini dovrebbe stare attento anche a quello che si porta in tavola. La pollinosi, infatti, in otto pazienti su cento, può essere scatenata anche da alcuni alimenti. Si tratta della cosiddetta cross-reattività. Nel momento in cui mangiamo principalmente frutta e verdura, il corpo scatena una risposta immunitaria anomala a causa di una reattività crociata tra le proteine presenti nei pollini e quelle presenti nei cibi.
Cosa sono le allergie crociate?
Le allergie crociate si verificano quando il sistema immunitario, già sensibilizzato a una specifica sostanza (un allergene), reagisce in modo simile a un’altra sostanza, solitamente appartenente a una diversa classe di allergeni. Questo accade perché le proteine presenti in questi allergeni possono avere una struttura molecolare simile, portando il sistema immunitario a confonderle e a reagire di conseguenza. Nel mondo vegetale ci sono alcune proteine, chiamate panallergeni, condivise tra pollini e frutta. Questo spiega perché, alcuni soggetti che soffrono di allergia al polline quando mangiano la frutta, possono avvertire prurito, formicolio e bruciore del cavo orale (Sindrome Orale Allergica). L’esempio più classico è la cross-reattività tra il polline della betulla e la mela. Ma non solo, spesso anche chi è allergico agli acari della polvere soffre di reazioni allergiche nei confronti di alcuni alimenti.
Quali sono i sintomi?
Le prime manifestazioni si riscontrano dopo pochi minuti dal contatto. I sintomi sono: prurito al palato,
gonfiore alle labbra, edema alla glottide. In generale si parla di Sindrome Orale Allergica, una situazione caratterizzata da irritazione del cavo orale. Meno spesso in chi è allergico al polline il consumo di alcuni alimenti vegetali può causare manifestazioni cutanee o disturbi respiratori (asma). Nei casi più gravi la reazione allergica può manifestarsi con uno shock anafilattico.
Quali sono le allergie crociate più diffuse?
L’esempio più classico è quello della cross-reattività tra il polline della betulla e la mela, ma questa reazione può avvenire anche con l’ingestione di altri frutti. Gli alimenti che possono causare la Sindrome Orale Allergica variano a seconda del tipo di allergia ai pollini. Alcuni esempi includono:
- Pollini di betulla e ontano: albicocche, arachidi, banane, carote, ciliegie, fagioli, finocchio, fragola, lampone, kiwi, mandorla, mango, mele, melone, nespola, nocciola, noce, pomodoro, prezzemolo, pere, pesche, pistacchio, prugne, sedano, soia.
- Pollini di artemisia e ambrosia: anguria, anice, banana, camomilla, carota, castagna, cetriolo, cicoria, coriandolo, cumino, finocchio, semi di girasole, mela, melone, prezzemolo, sedano, tarassaco, zucca, zucchine.
- Pollini di graminacee: agrumi, albicocche, anguria, ciliegie, frumento, kiwi, mais, mandorle, orzo, melanzane, meloni, patate, pesche, pere, pomodori, prugne.
- Pollini di parietaria: basilico, ciliegia, gelso, melone, ortica, piselli.
Come evitare le allergie crociate?
Se sospetti di soffrire di allergie crociate, la prima cosa da fare è consultare un allergologo. Attraverso test specifici, come i test cutanei o il dosaggio delle IgE specifiche, sarà possibile identificare gli allergeni responsabili e valutare il rischio di reazioni crociate. Una volta identificati gli allergeni, è importante seguire una dieta che eviti i cibi incriminati. Le proteine che causano la Sindrome Orale Allergica sono estremamente labili e facilmente denaturabili con il calore. Pertanto, questi soggetti lamentano fastidio prevalentemente quando mangiano la frutta fresca, molto meno con frutta e verdura cotta. Anche sbucciare la frutta può aiutare a ridurre i sintomi in quanto la maggior parte degli allergeni si trovano proprio nella buccia. Le proteine allergizzanti, oltre che dal calore, sono distrutte dalla digestione gastrica e pertanto, non venendo assorbite, non danno sintomi sistemici.
Come curare queste allergie?
Il consiglio migliore e più sicuro è quello di evitare gli alimenti che potrebbero scatenare una reazione orale allergica durante il periodo di pollinazione. Negli ultimi anni, tuttavia, è stata messa a punto una terapia di desensibilizzazione: l’immunoterapia specifica per il corrispettivo polline potrebbe ridurre anche i sintomi dell’allergia alimentare ad esso associata. Numerosi studi clinici indicano che effettuare una immunoterapia desensibilizzante allergene specifica può condurre ad un progressivo miglioramento dei sintomi, fino a poter permettere la reintroduzione degli alimenti nella dieta.
La prevenzione è la chiave per vivere meglio! Le allergie crociate rappresentano una sfida significativa per molte persone, ma con la giusta consapevolezza e un trattamento personalizzato, è possibile gestire e prevenire reazioni allergiche anche gravi.
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