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Rinite allergica e piscina: quale legame?

La piscina è sinonimo di relax, sport e divertimento. A volte però la rinite allergica può rovinare le tue vacanze e i momenti di svago. Questo è dovuto a diversi fattori: sia per il contatto con l’acqua della piscina nella quale vengono aggiunti cloro ed altri disinfettanti; sia per l’esposizione all’ambiente intensamente caldo-umido delle piscine indoor, al chiuso.

Potrebbe trattarsi di allergia al cloro?

In realtà non si può parlare di una vera e propria allergia al cloro. Il cloro è un elemento chimico che può indurre delle reazioni di tipo irritativo, che può manifestarsi in diverse forme: prurito diffuso, comparsa di eritema e/o manifestazioni puntiformi sul corpo, pelle secca e screpolature nelle giunture delle articolazioni, sotto i piedi e sul palmo della mano, gonfiore e prurito agli occhi. In alcuni casi la sintomatologia può essere particolarmente grave, da provocare problemi respiratori: starnuti frequenti, tosse persistente e asma. Al manifestarsi di tale sintomatologia è bene consultare uno specialista allergologo, il quale valuterà la possibilità di prescrivere farmaci antistaminici o a base di cortisone. In coloro che soffrono già di rinite allergica è possibile che i sintomi si presentino in modo molto più intenso.

Quali sono i sintomi della rinite nei nuotatori?

I sintomi sono quelli classici della rinite, ovvero naso chiuso e senso di ostruzione nasale, abbondante secrezione, naso che cola e talvolta prurito nasale e starnuti, oppure riduzione dell’olfatto. Sulla base di questi sintomi non è semplice cogliere gli elementi tipici della “rinite del nuotatore”, tuttavia nelle persone che praticano il nuoto spesso i sintomi compaiono all’entrata o all’uscita dalla piscina, oppure al contatto con l’acqua.

Quali sono le cause?

La rinite è una condizione piuttosto tipica tra i nuotatori o i frequentatori abituali di piscine, e può dipendere da vari fattori:

  • Effetto irritativo diretto dell’acqua clorata sulle mucose nasali: spesso in questi casi si ha una rinite (allergica o non allergica) preesistente, che va a peggiorare quando il soggetto va a nuotare.
  • Importanti e repentine variazioni di temperatura e di umidità: questa caratteristica è tipica delle riniti non allergiche, e trova la sua massima applicazione proprio all’ingresso ed all’uscita dalla piscina (al chiuso), quando si passa da un ambiente intensamente caldo umido (interno) ad uno freddo (esterno, in inverno) o secco (in estate).
  • Allergia a muffe: che possono facilmente proliferare negli ambienti caldo-umidi come piscine e spogliatoi.

Che cos’è l’allergia alle muffe?

Essere allergici alle muffe significa che il proprio sistema immunitario è sensibile ad alcune specifiche spore da esse prodotte. Con l’inalazione delle spore delle muffe disperse nell’aria, il sistema immunitario del soggetto allergico innesca una risposta infiammatoria, locale o sistemica, dando così luogo ai sintomi dell’allergia. Le muffe, o micofiti, sono microrganismi che appartengono alla famiglia dei funghi. Hanno l’aspetto di accumuli di filamenti spugnosi o schiumosi. Ne esistono di diversi tipi, distinguibili per il colore (nero, verde, azzurro, rosso) e la loro pericolosità è data dalla dimensione piccolissima delle spore, che per questo motivo possono essere facilmente inalate e raggiungere anche le vie respiratorie più profonde. Queste muffe possono annidarsi sia all’interno che all’esterno delle case, quando il tasso di umidità supera il 60%. E, quindi, in ambienti particolarmente umidi come le piscine.

Autunno: è tempo di allergie e di asma

Settembre. Le allergie primaverili iniziano ad essere solo un lontano ricordo, se non fosse che anche l’autunno nasconde dei rischi non indifferenti.

Chi soffre di allergia o asma, sul finire dell’estate, tra settembre e ottobre, spesso riferisce un peggioramento dei sintomi con ostruzione nasale, starnuti, naso che cola (rinite allergica), tosse, occhi che bruciano e lacrimano, bruciore o pizzicore alla gola, respiro sibilante e respirazione difficoltosa.

Parliamo, ovviamente, delle allergie autunnali, meno intense e meno diffuse di quelle primaverili, ma pur sempre da tenere in considerazione.

Le allergie più comuni in questo periodo sono quelle a pollini, muffe e acari della polvere.

In primo luogo, va sottolineato che nei mesi successivi all’estate, e talvolta fino alle porte di novembre, i pollini estivi sono ancora nell’aria. Tra tutti i pollini di questo periodo, i più pericolosi sono generalmente quelli della parietaria e dell’ambrosia. Quest’ultima, nello specifico, inizia la sua impollinazione ad agosto, dando il via ad un processo che può talvolta durare anche fino alle alle prime settimane dell’autunno, prolungando di fatto il tempo di esposizione dei pazienti agli allergeni.

Anche le muffe (Alternaria, Cladosporium, Aspergillus) possono causare reazioni allergiche, sia all’aperto e sia al chiuso, in ambienti particolarmente umidi. Le muffe possono essere responsabili di reazioni allergiche particolarmente severe: non solo oculorinite ma, in alcuni casi e nelle persone predisposte, anche violenti crisi asmatiche.

Gli acari possono essere la causa di reazioni di tipo respiratorio, come rinite, rinocongiuntivite e asma, ma anche cutanee. Gli acari della polvere sono gli allergeni più frequenti nelle nostre case: sono minuscoli animali, della stessa famiglia dei ragni, non visibili a occhio nudo, che si riproducono nella polvere e si cibano del nostro epitelio di sfaldamento cutaneo. Si annidano soprattutto nei materassi, nei cuscini, nei tappeti, nelle librerie e laddove è più difficile combattere la polvere.

Le allergie autunnali si manifestano nello stesso modo delle patologie primaverili.

Abbiamo dunque a che fare con una conclamata rinite allergica, la quale come è noto comporta starnuti, naso gocciolante, lacrimazione, prurito agli occhi e tosse. In alcuni individui a questi sintomi diffusi si somma anche l’asma: la respirazione, a causa di una contrazione delle vie aeree, si fa quindi più difficoltosa.

Se i sintomi si manifestano per la prima volta e lasciano sospettare un’allergia è bene consultare uno specialista allergologo.

Una corretta diagnosi è fondamentale per identificare la vera causa dell’allergia e studiare un trattamento mirato. La terapia è personalizzata e dipende dal quadro del paziente. In generale, per la rinite la terapia gold standard è rappresentata da farmaci steroidi topici come gli spray nasali. In alcuni casi si può usare una terapia topica combinata steroidea e antistaminica. Per diminuire la sintomatologia correlata alla rinite (prurito del cavo orale, starnutazioni, prurito al naso) possono essere utili farmaci antistaminici. Per l’asma sono invece disponibili farmaci specifici: nella maggior parte dei casi il controllo della malattia si ottiene con farmaci corticosteroidei per via inalatoria che possono essere associati anche a farmaci broncodilatatori.

Dott. Francesco Papia

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Come riconoscere la rinite allergica

Raffreddore o allergia? Come riconoscere la rinite allergica

Starnuti frequenti, naso che cola, occhi arrossati: sarà un raffreddore virale o una rinite allergica? Per capirlo è necessario osservare bene la sintomatologia e la durata.

La rinite allergica è un’infiammazione periodica o cronica della mucosa nasale dovuta ad una reazione di tipo allergico nei confronti di una sostanza dell’ambiente esterno, normalmente innocua, che, venendo a contatto con la mucosa nasale sensibilizzata, determina una sintomatologia abbastanza tipica.

I sintomi tendono a presentarsi in età pediatrica e adolescenziale, anche se non è raro la comparsa in età adulta.

Tipicamente i pazienti lamentano prurito (naso, occhi o bocca), starnuti, rinorrea e ostruzione nasale. La mucosa nasale, infatti, si gonfia e si ha una secrezione nasale liquida trasparente; inoltre il gonfiore e la secrezione concorrono ad ostruire il passaggio dell’aria per cui si ha anche una sensazione di naso chiuso. Molto spesso ai sintomi rinitici, si sommano congiuntivite con lacrimazione, prurito oculare e, talvolta, anche edema periorbitale.

Pollini (graminacee, betullacee, olivo, parietaria), acari della polvere, alternaria (muffa), epitelio di cane e gatto: sono i principali allergeni incriminati.

La rinite allergica è più diffusa di quanto si possa pensare: è un problema sanitario globale e il numero di persone che ne soffre è spesso sottostimato. Il motivo? La maggior parte delle persone che convive con i sintomi della rinite allergica non si rivolge a uno specialista.

La rinite allergica – con i suoi classici sintomi simili a quelli di un raffreddore – viene spesso sottovalutata.

Tuttavia, per poter individuare le cause, gestire i sintomi e avere una buona qualità della vita, il primo passo è proprio quello di rivolgersi a uno specialistica allergologo, il quale avrà modo di accertare la diagnosi e individuare gli allergeni responsabili mediante appositi test sierologici e cutanei.

Il prick test viene eseguito a livello ambulatoriale, in pochi minuti, ed è assolutamente non invasivo ed indolore. Questo esame permette di conoscere l’allergene responsabile della rinite, applicare norme di prevenzione e attuare la terapia più adatta.

Prick TestSi applicano piccole quantità dei vari allergeni sull’avambraccio e si pratica una piccolissima “puntura” con una lancetta monouso in materiale plastico anallergico. Dopo circa 15 minuti in caso di positività si forma un piccolo ponfo pruriginoso, di pochi millimetri di diametro, nella sede di applicazione dell’allergene. In alternativa alle prove cutanee, quando queste non possono essere eseguite, si richiede il RAST dei singoli allergeni.

Rinite allergica

Come riconoscere i sintomi delle rinite allergica

Starnuti frequenti, naso che cola, occhi arrossati: sarà un raffreddore virale o una rinite allergica? Per capirlo è necessario osservare bene la sintomatologia e la durata.

La rinite allergica è un’infiammazione periodica o cronica della mucosa nasale dovuta ad una reazione di tipo allergico nei confronti di una sostanza dell’ambiente esterno, normalmente innocua, che, venendo a contatto con la mucosa nasale sensibilizzata, determina una sintomatologia abbastanza tipica.

A seconda della durata distinguiamo:

  • rinite perenne se dura tutto l’anno (ad esempio rinite da acaro della polvere);
  • rinite intermittente se compare solo in alcuni periodi dell’anno (ad esempio in primavera nei soggetti allergici alle graminacee o olivo).

In base alla intensità dei sintomi viene, invece, classificata in:

  • lieve
  • moderato-grave

Tipicamente i pazienti lamentano prurito (naso, occhi o bocca), starnuti, rinorrea e ostruzione nasale.

La mucosa nasale, infatti, si gonfia e si ha una secrezione nasale liquida trasparente; inoltre il gonfiore e la secrezione concorrono ad ostruire il passaggio dell’aria per cui si ha anche una sensazione di naso chiuso. Frequenti starnuti e prurito nasale, alla gola e/o alle orecchie completano il quadro dei sintomi.

La rinite allergica è una condizione estremamente diffusa, che si palesa normalmente nell’infanzia o nell’adolescenza.

Bambino rinite allergicaIl bambino spesso dorme con la bocca aperta perché il naso è ostruito: può avere alitosi al risveglio, prurito al naso che cerca di trattare con sfregamenti del nasino. Spesso lo fa dall’alto verso il basso nella punta del naso e questa abitudine gli crea una piega sopra il lobulo nasale che lo identifica come allergico.

Come complicanza si può avere una ostruzione dei seni paranasali che può causare cefalea frontale: la sinusite è infatti una complicanza frequente.

Altra complicanza delle riniti perenni è l’ostruzione nasale cronica, la quale, può portare anche alla formazione di polipi nasali e, soprattutto nei bambini, all’otite media cronica.

edema periorbitaleMolto spesso ai sintomi rinitici, si sommano sintomi di congiuntivite, con lacrimazione, prurito oculare e, talvolta, anche edema periorbitale.

Pollini (graminacee, betullacee, olivo, parietaria), acari della polvere, alternaria (muffa), epitelio di cane e gatto: i principali allergeni incriminati.

I pollini (di graminacee, parietaria, olivo etc) sono i principali allergeni, tanto che questo tipo di raffreddore viene anche chiamato “febbre da fieno” ed è tipicamente intermittente-stagionale, cioè primaverile. Altri aeroallergeni che più comunemente sono responsabili di rinite allergica, sono gli acari della polvere (Dermatophagoides pteronissinus e farinae), che determinano una sintomatologia soprattutto nei cambi di stagione (periodo in cui l’acaro si riproduce). Abbastanza tipico della rinite da acari della polvere, sono una serie di starnuti mattutini al risveglio. Altre cause di rinite allergica possono essere muffe (alternaria), pelo di animali (gatto, cane, coniglio, cavallo).

Nel sospetto di tale condizione risulta fondamentale eseguire una visita specialistica allergologica e l’esecuzione di prick test cutanei.

In alternativa alle prove cutanee, quando queste non possono essere eseguite, si richiede il RAST dei singoli allergeni